martedì 19 maggio 2015

La comunicazione nel soggetto con autismo


Per quanto riguarda la comunicazione, nei soggetti con autismo, si possono presentare o un ritardo o una  totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato. La persona con autismo mostra molte difficoltà nel comprendere il linguaggio “simbolico” e spesso ha problemi nel cogliere metafore, modi di dire, ecc…

 La persona con Autismo ha una modalità di comprensione ”letterale” delle parole, che spesso le crea difficoltà a comprendere ciò che viene realmente espresso da un discorso, o ad attribuire alla medesima parola dei significati differenti a seconda del contesto.

In generale vi è un’alterazione dell’uso pragmatico del linguaggio, evidenziata dall’incapacità di integrare le parole con la gestualità o di capire l’umorismo o gli aspetti non letterali del discorso come l’ironia o i significati impliciti.

L’immaginazione è spesso assente o notevolmente compromesso.

 

Nei soggetti che parlano,però, ci può essere anche un uso stereotipato o ripetitivo del linguaggio e uso di linguaggio eccentrico. Ci può essere anche, una mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.

 Nei soggetti che sviluppano il linguaggio, si possono  presentare comunque anomalie nell’intonazione, nella velocità, nel ritmo, o nella sottolineatura dei vari messaggi espressi (per es., il tono di voce può essere monotono o inappropriato per il contesto.

Anche per quanto riguarda la comprensione del linguaggio è spesso ritardata, e l’individuo può essere in difficoltà nel capire semplici domande o indicazioni infatti se  ai soggetti con autismo gli viene posta una domanda in cui la risposta deve essere formata da una frase, spesso, non riescono a rispondere. Infatti per aspettarsi una risposta  gli deve essere formulata una frase in cui la risposta sia o un “si” o un “no”.

 

mercoledì 13 maggio 2015

Facilitazioni attraverso l'immagini

 
 
 


                                                                 Aiuti per vestirsi

 
Il bambino può vestirsi da solo se gli abiti sono posti in ordine al quale è abituato: da sinistra a destra  o dall’ alto verso il basso.I   cestini possono essere anche impilati così che il bambino  debba iniziare da quello più alto. Questo sistema può essere facilmente usato anche in piscina o in luogo dove il bambino trascorre la notte.


 
Agenda per vestirsi

 
Per molti bambini autistici, la parte  più difficile da vestirsi da soli è ricordarsi  l’ ordine  in cui vanno indossati  i vari capi.
In questo caso le crocette rosse  aiutano il bambino a individuare quale capo ha già indossato, l’ ordine in cui devono essere indossati i vestiti ma soprattutto  a motivarlo: è bello, alla fine, attaccare l’ultima!



 

 

 

 



                                  Agenda per fare il bagno o la doccia, con o senza shampoo

 

Con alcuni bambini, lavare i capelli diventa un problema enorme.
E meglio avvisarli prima se il bagno o la doccia includerà anche lo shampoo e lo stesso accorgimento può  essere utilizzato  anche per prepararli ad altre operazioni per la cura personale come tagliare le unghie oppure i capelli. Se il bambino è abituato a leggere  un ‘agenda delle attività, questa forma di  preparazione può essere molto efficace.


Libro:Anna Maria Arpinati, Daniela Mariani Cerati, Elena Clò, Daniele Tasso, "L''autismo",
Angsa( associazione nazionale genitori soggetti autistici Emilia-Romag