Esistono diversi modelli e strategie di intervento per
l’autismo di documentata efficacia,tuttavia non c’è un modello che valga più di
un altro. Dato che i bambini con autismo possono essere molto diversi gli uni
dagli altri, per quanto riguarda le risorse ed esigenze educative, determinate
strategie e interventi risulterebbero più efficaci a seconda del profilo di
funzionamento e apprendimento del bambino.
Detto ciò, uno studio sistematico condotto dall’Accademia
delle Scienze degli Stati Uniti ha rilevato che esistono una serie di
fattori,comuni a tutti i modelli, che sembrano far funzionare un intervento: L’INTENSIVITA’: in genere si parla di circa 15/ 20 ore settimanali,
l’ utilizzo di STRUMENTI DI VALUTAZIONE per indicare i punti di forza e debolezza del
soggetto;
COINVOLGIMENTO della famiglia;
PREDISPOSIZIONE di periodiche valutazioni e aggiustamenti del piano educativo.
Come abbiamo già detto in precedenza, cercare un trattamento per l’autismo che funzioni per tutti allo stesso modo è come cercare un trattamento per la febbre valido per tutti.
Per esempio due bambini possono avere entrambi la febbre a 38 presentando gli stessi sintomi, in un caso, la febbre è la conseguenza di una malattia virale nell’ altro di un’infezione batterica. Quindi, detto ciò, due bambini che hanno la stessa malattia virale possono presentare differenze nell’espressione o nella gravità dei sintomi.
Anche se i sintomi di un bambino con la febbre a 40 sono molto diversi da quelli di un altro che ha la febbre a 37 non si tratta di due malattie diverse, ma di due espressioni differenti dello stesso fenomeno.
Libro:Anna Maria Arpinati, Daniela Mariani Cerati, Elena Clò, Daniele Tasso,"Autismo" Angsa( associazione nazionale genitori soggetti autistici Emilia-Romagna)
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